venerdì 23 aprile 2010

Sulla bellezza dell'imperfezione























In un mondo che teorizza guerre "intelligenti" e obbiettivi "mirati", la barbarie non è costituita dalle distruzioni, ma dalle costruzioni. Questo libro parla della nostalgia di oggetti e luoghi perduti, parla dell'incuria che l'uomo ha per le cose che sono il suo destino, parla della violenza che la tecnologia moderna opera sui nostri luoghi e sul nostro mondo, del silenzioso camminare in un viottolo di campagna, di cortili abbandonati, della pioggia che cola sui vetri. Sono le povere cose che testimoniano un mondo perduto, le cui tracce appena visibili costituiscono il tessuto della nostra vita.



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